Un uomo scendeva
da Gerusalemme a Gerico
e incappò nei briganti
che lo percossero
lo spogliarono, e poi se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella
medesima strada
e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.
Anche un levita,
giunto in quel luogo, lo vide
e passò oltre.
Invece un Samaritano,
che era in viaggio,
passandogli accanto
lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino,
gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino;
poi lo rivestì e, caricatolo
sopra il suo asino,
lo portò a una locanda
dove si prese cura di lui.
Il giorno seguente, estrasse alcuni denari
e li diede all'albergatore, dicendo:
"Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più,
te lo rifonderò al mio ritorno".
Gesù
è il "buon samaritano", che ha compassione della
persona ferita e la soccorre. Ognuno di noi può comportarsi
come il "samaritano" se ha ben capito che siamo tutti
fratelli e dobbiamo aiutarci a vicenda.
Molto spesso, invece, ci capita di fare come il sacerdote o il
levita che restarono indifferenti di fronte a quell'uomo in difficoltà
e passarono oltre. A volte basta anche un semplice sorriso o
una parola affettuosa per aiutare l'altro. Gesù ci invita
a prendere esempio dal samaritano, dicendoci: "Va', e anche
tu fa' lo stesso!".
Cfr. LUCA
cap. 10 vers. 30-35
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